Il Capanno
24-26 Aprile 1998
[Il Capanno]

Cronache del DevilRaduno

Di: Alessandro Caredda

E' arrivato (con oltre una settimana di ritardo!) il mio turno di raccontare
le impressioni del Devilraduno. Come gia' sapete, la decisione e' arrivata
all'ultimo minuto, quando la voglia di partecipare, gia' quasi all'orlo, ha
traboccato a seguito della travolgente "lirica" di Franz. Sono riuscito a
superare una serie di problemi logistici, ma non tutti, e sono quindi
partito da Cagliari con la macchina che Sandra aveva appena acquistato e che
le dovevo "consegnare". Passo da Olbia perche' la nave arriva a
Civitavecchia alcune ore prima e sulla strada, il venerdi' sera, sto per un
bel pezzo sulla scia di un TDM giallo (come quello del Bulletta), tanto per
sentirmi un po' motociclista anch'io. Mi imbarco e scopro che anche il TDM
e' sulla nave. Traversata senza storia e la mattina dopo, prima dello
sbarco, mi avvicino al proprietario del TDM per scambiare "quattro
chiacchere da TDMisti". La moto e' targata Rimini e il proprietario, per
figura e per accento, mi ricorda l'imitazione di Alberto Tomba fatta da
Gioele Dix a "Mai dire gol". Noto che ha due borse GiVi montate su siderack
(ossia senza top case) ballano notevolmente, e cosi', tanto per attaccare
discorso, glie lo faccio notare (lo so, forse non e' stato l'approccio
migliore...)
Ale (con fare gioviale): "Ehila', salve, sono anch'io un TDMista! Ti ho
visto lungo la strada per Olbia! Senti, maaaaa... non ti pare che le due
GiVi ballino un po' troppo? Non credi che sarebbe meglio montare il supporto
per il top case?"
Alberto Tomba (con sguardo inespressivo): "Ballare? No, no, non ballano
affatto, io sono anche andato a 200 sulla superstrada! Montare il supporto
del top case? Nooo, non ce n'e' bisogno, pensa che ho anche tolto la barra
metallica che collegava il siderack con la pedana del passeggero perche'
interferiva con il forcellone..."
Ale (con espressione stupita): "Interferiva in che senso?"
Alberto Tomba (premendo sulla sella): "Be', e' chiaro, quando la moto si
abbassa, la ruota si solleva, e quindi la barra fa resistenza e impedisce al
forcellone di sollevarsi..."
Ale (che ha la speranza di aver capito male): "Ehm, cioe', nel senso che la
barra che hai tolto impediva al forcellone di muoversi bene???? Ma, scusa,
sia il siderack che la pedana sono solidali tra di loro, e del tutto
indipendenti dal forcellone, che si muove per i fatti suoi..."
Alberto Tomba (che ha l'aria di non aver capito bene l'obiezione): "Be'
insomma, era cosi' e basta! Io ho fatto la Tunisia con questa moto!"
Ale (che si e' reso conto che non aveva capito male): "Ah, beh..."
Alberto Tomba (che nel frattempo sta tentando con gran dispendio di energie
di montare una valigia sul siderack lasciando la chiave in posizione di
"aperto" e impedendole cosi' di incastrarsi opportunamente): "Acc, questa
valigia non vuole saperne di incastrarsi..."
Ale (che ha ancora qualche speranza di salvare l'anima al suo
interlocutore): "Ehm, ma, scusa, la chiave non andrebbe messa in posizione
di "chiuso" per far si' che la valigia si incastri?"
Alberto Tomba (che forse comincia a rompersi i coglioni di avere una specie
di grillo parlante che gli da' consigli): "No, no, e che non si incastra
bene, e comunque io ci ho viaggiato molto: ho fatto 20.000 km in due anni!"
Ale (che non prova piu' i sentimenti di fraternita' motociclistica che lo
avevano spinto, contrariamente al suo carattere, ad attaccare discorso con
uno sconosciuto, e che non ritiene opportuno replicare che di chilometri lui
ne ha fatto 15.000 in meno di un anno e che, infine, sta cercando una scusa,
anche meschina, per defilarsi): "Beh, la nave sta per attraccare e devo
preparare la macchina per lo sbarco.... ciao e buon viaggio!!!"
Alberto Tomba (con sollievo): "Grazie altrettanto!".
Dopo questa poco edificante esperienza sbarco e mi fiondo a Foligno a
prendere Sandra e da li' le cedo la guida (anche perche' la macchina e' la
sua...) fino alla fine dell'autostrada, quando lei mi rida' il volante
"perche' cosi' ho un'aria meno spocchiosa e tu sembri di piu' un uomo
meraviglioso" (!). Vabbe', sorvolo sulla motivazione e mi inoltro nella
stradina che dal casello dell'Autosole mi porta a Castel dell'Alpi. Dopo un
paio di tornanti ecco il lago, un ponte e uno spettacolo fantastico: una
gruppone di moto e di rudi motocigristi sul prato in riva al lago! Mi
precipito sul gruppo in stile kamikaze e eccovi tutti! Davoli e' il primo,
poi tutti gli altri: ci riconosciamo, ci abbracciamo, ce ne sono tanti che
non conosco: anche se non l'ho mai visto individuo subito il Maestro Montani
(niente da dire: ha il phisique du role) che si scopre essere, per nascita,
umbro e quindi conterraneo di Sandra, conosco finalmente Sua Moderazione il
Moderato Moderatore (che sempre ci moderi): sono felice e confuso, molto ma
molto emozionato, anche Sandra viene accolta con grande calore: molti che
non la conoscono le chiedono: "ma sei tu l'Etrusca?" e al suo si' la
accolgono con un grande sorriso.

--
Il "pranzo al sacco" e' da intendersi come "un sacco di pranzo", a base di
delizie varie in cui fanno da protagonisti i salumi in piena tradizione
emiliana. Ce ne stiamo un bel po' a satollarci e cazzeggiare (memorabile la
declamazione di Franz della sua mail "Quelli che...", conclusa al grido di
"Viva la topa", che suscita applausi irrefrenabili); Sandra convince il
Riccio a farle fare un giro di prova con il nuovo VFR (e' la quinta volta
che sale su una moto...) e lui, da quel vero signore che e', non solo glie
lo lascia fare, ma ha anche la forza di sorridere... Giunge il momento di
rimettersi in cammino, e Sandra sale come passeggera sulla moto del
Bulletta, lasciandomi l'incarico di guidare la sua auto. Dopo un paio di
"false partenze" (c'e chi deve far benzina, c'e' quello che non arriva, c'e'
Laura che cade da ferma...) si va... ma quasi subito il Davoli sbaglia
strada e occorre tornare indietro... ovviamente io devo fare inversione, con
una station wagon, in una stradina stretta e in piena curva, e cosi' riesco
a perdere il gruppo... vado avanti per un po', fino a quando mi rendo conto
che ho sbagliato strada e torno indietro, leggo il programma e individuo la
strada giusta sulla carta. Mentre ero li' che speravo di recuperare il tempo
perso, mi ferma un posto di blocco dei Caramba e perdo un bel po' di tempo a
trovare i documenti dell'auto che Sandra aveva ordinatamente riposto in
luogo a me ignoto. Fortunatamente i due militi non mi sospettano del
sequestro Soffiantini e riesco persino a recuperare i documenti in tempi
ragionevoli. Anche con l'aiuto della Benemerita ritrovo la stradina
persa e raggiungere Pian di Balestra. Nessuna traccia del gruppo, ma il
telefonino riceve segnale e posso farmi correttamente "vettorare" da Devil.
Finalmente uniti raggiungiamo il Monastero di Bocca di Rio per una sosta
(strano, eh?). L'Etrusca e il Bulletta non si vedono, e io mi aggiro alla
loro ricerca... incontrando Laura che sta dichiarando a Franz che tra loro
tutto e' finito, poiche' egli (l'infame) non l'ha aspettata all'ingresso del
monastero... senza perdere altro tempo Laura mi prende da parte e si informa
sulla mia eventuale conoscenza di rudi motocigristi disposti a fidanzarsi
con lei, ma (soprattutto!!!) a regalarle un'altra moto, visto che Franz, nel
suo ruolo di sedotto e abbandonato, aveva appena dichiarato che il Monster
se lo sarebbe ripreso! Nel frattempo arriva Sandra, e, proprio mentre Laura
mi fa l'identikit del suo nuovo fidanzato ideale (stranamente somigliante a
Franz...) d'improvviso mi suona il telefonino. E' Peppetto (il mio amico
rude motocigrista anch'egli, con il quale nei week-end organizzo una
limitata banda di motociclisti liberi e selvaggi che si diverte a mettere a
ferro e fuoco piccoli centri, e che chi c'era al Sardoraduno ha avuto modo
di conoscere) che mi chiama per salutare me, Sandra e il resto della banda.
D'improvviso l'illuminazione: Peppetto potrebbe essere un ottimo candidato
per Laura! Lo informo della situazione, e gli passo Laura. Prima di
accettare la conversazione costei mi chiede se Peppetto e' "coglione come
me", e, avuta rassicurante conferma, prende in mano l'attrezzo.
- Laura: "Ciao, sono Laura, sto cercando un fidanzato"
- Peppetto: "...." (non ho sentito la risposta di Peppetto...)
- L.: "Senti, ma tu me la regali una moto?"
- P.: "....." (si intuisce una risposta positiva)
- L.: "Sia ben chiaro che senza la moto non si parla nemmeno di fartela
annusare!!!"
- P.: "....." (da' ampie assicurazioni in merito)
- L.: "E che sia un Monster!!!"
- P.: "....." (senza meno)
Laura mi ripassa il telefonino e io chiedo a Peppetto dove fosse e cosa
stesse facendo:
- Peppetto:"Sono da Isa"
- Ale (scherzosamente): "Cazzo ci fai dalla mia ex moglie?"
- Laura: "????"
- Sandra (a Laura): "Alcuni anni prima di mettersi con Ale, Isa era
fidanzata con Peppetto e tutti e tre sono rimasti molto amici..."
- L. (stupita): "Ah, tutto un giro...?"
- S. "Sai, e' un isola, non sono in molti...." (rivolta ad Ale) "Salutami
Isa"
- L.: (molto stupita, e un po' preoccupata che l'andazzo possa costituire un
pericoloso precedente per Franz) "Ah, e magari sei anche amica della ex
moglie di Ale?"
- S.: "Si', e' molto simpatica"
- L.: (molto preoccupata): "Beh, ecco, da noi usa diversamente..."
Lo scambio di opinioni tra Sandra e Laura prosegue anche dopo la telefonata,
quando ci spostiamo per fare la foto di gruppo... non seguo tutto quello che
si dicono, ma a un certo punto mi sembra di capire che stanno commentando
forma e consistenza del sedere di Franz (con palpeggi)... non mi aspetto
nulla di buono da questo sodalizio tra rudi motocigriste: Franz, e' il caso
di prendere provvedimenti?

--
Il ritorno verso il capanno e' stato piacevole, ma, come dire? leggermente
destrutturato... nel senso che abbiamo visto dei posti molto belli, ma, piu'
o meno, ognuno ha visto un posto diverso... A me e Sandra, di nuovo insieme
in macchina, viene dato l'incarico di fare da "scopa", ossia di chiudere il
gruppo e assicurarsi che nessuno rimanesse indietro. Tutto cio' in teoria,
dato che il gruppo si e' ben presto polverizzato e noi siamo rimasti insieme
a un gruppetto di quattro o cinque moto. Tra l'altro, Sandra (alla guida)
non si e' proprio attenuta strettamente alla consegna, superando alcune
moto, e meritando, per questo, il paterno ma severo rimbrotto del Maestro
Montani... (Sandra non ha risposto mostrandogli la lingua, ma il concetto
della sua risposta era quello...). Finalmente arriviamo al capanno
(purtroppo dopo aver saputo da Devil dell'incidente del Koala). Montiamo
rapidamente la tenda, Sandra smonta la tenda di Mike Urru, visitiamo le
ingegnose "attrezzature" organizzate per reggere il carico di tanta gente,
insomma ci organizziamo per la cena. Parlare di quest'ultima e' veramente
difficile: ormai le parole utilizzabili per descrivere il menu' e
l'organizzazione sono state usate tutte e non riuscirei comunque ad
esprimere sufficientemente la gratitudine e l'ammirazione per le famiglie di
Marco ed Emanuela... ricordero' solo lo show di Nevio nel ruolo di
acchiappa-bombardieri (perche' non diversamente potevano definirsi gli
oggetti volanti che ci giravano intorno) e la caduta-bis di Laura (dalla
sedia, pero'...) a causa degli stessi. Vorrei a questo punto notare come,
oltre a sopracitati insettoni volanti, ci sia stata una notevole presenza di
bestie varie in giro per il luogo (ho il ricordo della Barbina che invocava
aiuto in stile principessa-alle-prese-con-il-drago a causa di un insetto non
identificato infilatosi nel sacco a pelo). Cio' mi ha indotto a delle
considerazioni inerenti le similitudini tra la natura dei summenzionati
insetti e gli umani di tali luoghi, in raffronto con insetti e umani della
mia natia Sardegna. Ho notato, infatti, che in Emilia insetti e umani
tendono ad avere dimensioni considerevoli, colori chiari e un carattere
molto socievole, amante della compagnia, e tendenzialmente portato a fare
casino. Dalle mie parti, invece, umani e insetti hanno piccole dimensioni,
colori scuri, e carattere molto riservato. Un insetto come si deve, infatti,
da noi mai e poi mai si sognerebbe di intervenire non invitato a una cena e
mettersi cosi' al centro dell'attenzione. Da noi, se un insetto (bacherozzo,
scarraffone, o insettone volante che sia) ti vede passare, tutt'al piu' ti
osserva in silenzio e al massimo esprime con un grugnito ("hhmmff") la sua
approvazione o disapprovazione (ed e' difficile capire se esprime l'una o
l'altra).
Tornando alla cronaca, la serata prosegue con la consegna della maglietta
ricordo a Devil , dopodiche', casino e cazzeggio generale. Purtroppo alcuni
di noi devono andar via. Un gruppazzo si dedica al calciobalilla (io mi
astengo perche' da sempre totalmente negato), qualcuno ai tentativi di
seduzione di amiche bone di Emanuela, e altri al cazzeggio tout-court.
Sandra discute amabilmente sull'utilita' di estendere il concorso "le meglio
tette di MotoML" (vincitrici, com'e' noto, Laura ed Emanuela) al concorso "i
meglio culi di MotoML" (in campo maschile): la sfida e' aperta...
Sfortunatamente la mia serata si interrompe senza aver modo di dare la
buonanotte a tutti, dato che io e Sandra ci siamo improvvisamente ricordati
che impellevano alcune urgentissime attivita' da svolgere all'interno della
tenda.

--
La notte passa tranquilla, allietata dal gaio ronfare di Giasco... e la
mattina, alacri e indefessi, smontiamo il campo e facciamo una lauta
colazione sempre ammirati per la puntuale organizzazione. Io devo pensare al
ritorno (ho la nave alle 18:30) e chiedo a Max Vispi se ha la possibilita'
di accompagnarmi nel suo tragitto verso casa. Dopo una veloce analisi del
percorso, il Vispo mi informa che, purtroppo, dovremo partire intorno alle
13, ossia prima di pranzo. Mi dispiace moltissimo, anche perche' faccio
saltare il pranzo anche a lui e al Riccio, che fa la strada con noi, ma, da
quelle squisite persone che sono, i due affermano di non avere nessun
problema... e io accetto. Lasciamo il capanno con grande dispiacere e
iniziamo l'ultima tappa dell'itinerario. Io non resisto alla tentazione e
chiedo a Mike di fargli da passeggero. E' un'esperienza incredibile: il Gold
Wing non sembra esattamente una moto, ma mi fa viaggiare in maniera davvero
principesca... fino a quando non arrivano le curve di montagna, che Mike
affronta come se avesse ancora il VFR, e fanno si' che la moto strisci tutto
lo strisciabile. Una sottile inquietudine mi nasce quando mi viene da
pensare che potrebbe anche "puntarsi" e mandarci a gambe all'aria... ma per
fortuna cosi' non e', e striscia-striscia procediamo belli spediti.
Il panorama e' bellissimo, e cosi' la strada. E' una zona che conosco
pochissimo (anzi, quasi niente) ed e' una piacevole sorpresa. Purtroppo
arriviamo alla fine della tappa e devo organizzarmi per la partenza. Devo
sistemare la mia borsa sulla moto del Vispi, e naturalmente mi sono
dimenticato il "ragno"... ma per fortuna spuntano fuori due elastici (uno
datomi da Nevio, che ringrazio di cuore, e un'altro.... non so da chi, ma
comunque lo ringrazio altrettanto!). Saluto piu' o meno tutti.
Fortunatamente abbiamo fretta e non possiamo fermarci a pensare quanto ci
dispiace lasciarci: avremo tempo dopo...
Il primo pezzo di strada come passeggero del Vispi e' abbastanza
terrorizzante: affronta curve e tornanti "sciolto e veloce" distanziando
Riccio e Gandalf (che fa un pezzo di strada con noi)... io cerco di
abituarmi provando alcune tecniche:
1) Faccio finta di niente, ma non funziona, perche' mi rendo conto che
istintivamente tendo a inclinarmi meno della moto e so che quando guido un
simile comportamento del passeggero mi da molto fastidio.
2) Chiudo gli occhi (lo so, non e' molto dignitoso...) ed effettivamente mi
accorgo che sono piu' "neutro", pero' mi perdo il paesaggio.
3) Provo ad immaginare di essere io alla guida: quest'ultima tecnica mi
sembra che funzioni, dato che, in effetti, mi accorgo che, in assoluto,
Vispi sta andando si' veloce, ma ad una andatura ragionevolissima, molto
simile a quella che adotterei anch'io, e cosi' facendo mi muovo con
naturalezza e senza cercare di "tirar su'" la moto.
Finiscono le curve e inizia l'autostrada e il Riccio, mosso a compassione
per il mio stato di passeggero, mi presta il VFR!! Wow, e' un'emozione!!
Purtroppo in autostrada non me lo godo granche', ma riesco a notare una
posizione di guida molto comoda e naturale ma che, rispetto al mio TDM e'
(oltre che, ovviamente, molto meno "seduta") un po' troppo "obbligata",
ossia non ti permette di assumere posizioni "alternative", che su strada
dritta aiutano ad evitare di anchilosarsi. Le due curve che ho potuto fare
(raccordi autostradali) mi hanno solo fatto sentire che il VFR e' un po'
duro da tirar giu' in maniera non troppo diversa dal TDM. Per il resto,
ovviamente, mi aspetto che sia una moto abbastanza diversa, ma purtroppo,
non ho avuto modo di appurarlo...
Dopo quattro ore praticamente senza soste arriviamo alla fine all'imbarco
con quasi un'ora di anticipo (la premiata ditta trasporti Vispo & Riccio ha
come motto "la sicurezza innanzi tutto") ed e' il momento degli ultimi
saluti.

Come sempre, i pensierini finali.

- Mi sono ricordato di ringraziare gli organizzatori? Be' non lo so, e in
ogni caso lo faccio di nuovo: siete stati grandissimi!
- Adesso sara' durissima organizzare un Sardoraduno capace di umiliare la
fantasmagorica organizzazione emiliana: stavo pensando di contattare Holyday
on Ice e il Coro dell'Armata Rossa per gli intrattenimenti...
- Confesso di aver commesso un peccato grave: ero cosi' felice di rivedere
gli amici conosciuti che non ho fatto cio' che avrei dovuto per fare
amicizia con chi ancora non conoscevo di persona. Perdonatemi, ma cio' fa
parte della mia natura: non se chi era presente a Donoratico, mio primo
incontro con MotoML, aveva notato il mio imbarazzo e la mia incapacita' di
socializzare "ex abrupto"; di solito recupero la volta successiva (e devo
dire che, in questo, la grande capacita' di Sandra di socializzare subito mi
aiuta molto).
- Tra i pochissimi "nuovi" (per me) con cui ho interagito ci sono stati
Gandalf e Nevio: grandissimi entrambi. Spero avremo presto la prossima
occasione per incontrarci.
- Che dire dei "vecchi" che gia' non abbia detto? Siete una sicurezza!
- Sono particolarmente felice di aver coinvolto da subito Sandra in MotoML:
ormai decisamente e' anche "sua" e per me il piacere di stare con lei e con
voi insieme e' maggiore della somma delle parti.
- E, alla fine, come non cadere nel commosso con la la lacrimuccia in tasca?
Ebbene si', come altri lo dico anch'io con grande gioia: vi voglio bene.


Alessandro